Eraldo Baldini: “Halloween: un capodanno agrario, una sincera devozione per i morti”. Pienone in Sala Galeffi per “Saggi d'autore”

Savignano sul Rubicone 30-10-2012
Comunicato stampa

Grande partecipazione di pubblico ieri sera in occasione della conversazione con il romanziere e antropologo Eraldo Baldini, sceneggiatore e autore teatrale, e Giuseppe Bellosi, studioso di folklore e di antropologia culturale, di letteratura dialettale e delle tradizioni popolari della Romagna per la rassegna “Saggi d’Autore” realizzata a Savignano sul Rubicone dall’Associazione Guide Turistiche della Romagna con il contributo dell’Istituzione Cultura.

Il tema, “Halloween, tra consumismo, religiosità e antiche superstizioni” è stato trattato dai due esperti partendo da un excursus sulle origini del fenomeno, definito da Giuseppe Bellosi una festa 'migrante' che deriva il proprio nome da una espressione inglese - Halloween - ovvero “La vigilia di Ognissanti”. Una festa che sembra tipicamente americana con tutto il suo bagaglio simbolico, dalle zucche intagliate, ai mascheramenti alle questue dei bambini con il ritornello 'dolcetto o scherzetto?'. Ma che in realtà, spiega lo studioso, fu portata in America verso la metà dell'800 dagli emigranti irlandesi, dopo che nel periodo 1845-1849 un fungo aveva distrutto le coltivazioni di patate, alimento principale della popolazione povera. Una carestia terribile che causò un milione di vittime, costrinse un milione e mezzo di irlandesi ad emigrare verso gli Stati Uniti dove portarono anche la loro festa, Halloween appunto, che ben presto si estese a tutti gli stati americani e a tutte le classi sociali, giunta poi in Europa con il processo di globalizzazione. In Italia è esplosa 10-15 anni fa ma già nel '52 il periodico “Topolino” pubblicò una storia  dal titolo “Paperino e le forze occulte” ambientata nella notte di Halloween, parola che però non figurava nella traduzione. Qualcuno salutò Halloween con favore, per esempio l'antropologo Luigi Lombardi Satriani che ne ha segnalato affinità con la Festa di Ognissanti e la Festa dei Morti. Altri invece hanno condannato l'ennesima americanizzazione.
Ma cos'è in realtà questa festa? Ha proseguito Eraldo Baldini. Perchè nasce in Europa? Halloween è un Capodanno, uno spartiacque del ciclo temporale che in qualche parte del mondo si è fatto coincidere con il Solstizio d'inverno, altrove con l'inizio della Primavera. Le antiche popolazioni europee lo hanno collocato in questo periodo di fine dell'estate, in cui si riportavano le bestie alle fattorie in vista dell'arrivo della brutta stagione, scadevano i contratti agrari e i mezzadri venivano mandati via. Per tutto ciò che concerneva l'attività agricola questo periodo era un vero e proprio capodanno: di 12 giorni che vanno dal 31 ottobre alla festa di San Martino. Un tempo magico, un tempo in cui i morti tornavano, visitavano le case e a loro si offriva accoglienza, cibo, in cambio di fortuna. I morti infatti hanno bisogno di sostentamento, non sono considerati come una entità che sparisce, gli antichi sapevano che tutto ritorna e che nulla ha fine, credevano nel mito dell'eterno ritorno. Il culto degli antenati è la più importante religione dell'antichità. La festa di Halloween è il più grande omaggio che le popolazioni europee fanno ai loro defunti. E' una festa che in alcune aree del nostro Paese era stata dimenticata. Più che una devozione cristiana quale quella che la Chiesa celebra il 2 novembre con la Festa dei Morti,  Halloween è una devozione familiare verso i propri antenati, un capodanno agrario in cui si salutano i morti. In cui i bambini rappresento i morti benevoli ai quali si offrono dolcetti in cambio di fortuna. “Halloween non viene da lontano, è sempre stata qui”.

 
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