Recensione di Agt Guide Romagna ad un interessante studio di Simone Ferrari e Alberto Cottino


Forestieri a Milano. Riflessioni su Bramante e Leonardo alla corte di Ludovico il Moro
di Simone Ferrari e Alberto Cottino



Innumerevoli contributi sono stati dedicati a due grandi artisti come Bramante e Leonardo, con particolare riguardo alla loro attività a Milano, alla corte di Ludovico il Moro, negli ultimi vent'anni del Quattrocento. Eppure Simone Ferrari e Alberto Cottino, autori di questo studio prestigioso, oltre a ripercorrere il ricco dibattito critico, hanno approfondito argomenti che finora erano stati appena accennati e si sono spinti verso nuove ipotesi critiche.

Il volume, edito da Nomos, si presenta arricchito da una vasta iconografia che integra
magistralmente la lettura delle opere descritte. La corte di Ludovico è
frequentata da validi artisti ancora ancorati alla tradizione gotica di
influenza transalpina. Il duca, politico scaltro e ambizioso, ma di
scarsa cultura, è consapevole che la promozione delle arti rappresenta
un efficace mezzo per l'affermazione del proprio potere e per elevare
Milano al livello delle grandi corti italiane del Rinascimento. Serve
una grande impresa di rinnovamento urbano e per questo motivo Ludovico
chiama a corte i due grandi forestieri, Leonardo e Bramante, fautori e
divulgatori di quanto di più aggiornato si stava producendo in ambito
fiorentino e urbinate. Il loro sodalizio, nell’ultima fase del secolo,
offre occasione per creare stimoli e riflessioni nella realtà artistica
locale, che indubbiamente rimane fortemente segnata dal carattere dei
due grandi innovatori. I cantieri, della Certosa di Pavia, della piazza
Ducale di Vigevano sono in sintonia con l'esigenza di modernità che
persegue la volontà di potere di Ludovico, tuttavia la tradizione
lombarda, sulla scia di Foppa, permane ancora radicata entro quei
territori. Ma artisti come Butinone, Zenale, Bergognone, pur implicati
all'interno di un retaggio in parte tardo gotico non possono esimersi
dal seguire il percorso della novità di Leonardo e Bramante. Ferrari e
Cottino mettono in luce lo scambio costante fra i due maestri: i
personaggi affrescati da Bramante in casa Visconti-Panigarola risentono
inevitabilmente degli studi fisiognomici di Leonardo come il Cenacolo
del refettorio di Santa Maria delle Grazie illustra le ricerche
prospettiche illusionistiche compiute da Bramante. Proprio a Santa Maria
delle Grazie i due forestieri lavorano accanto, a dimostrazione della
grande intesa che doveva esistere tra loro. Il Cenacolo e la Tribuna
sono due esempi eclatanti dell'espressione di un linguaggio artistico
che si può definire a tutti gli effetti moderno. Tuttavia, essi non
mancano di rivolgere l'attenzione a quanto veniva prodotto nell'area
lombarda e padana. Su questo argomento gli autori esprimono una serie
interessantissima di ipotesi molto accurate. Leonardo potrebbe avere
osservato con attenzione gli affreschi di Mantegna a Mantova (la celebre
Camera Picta) di cui si colgono richiami nella prospettiva del Cenacolo,
e allo stesso tempo, così sensibile ai moti dell'animo umano, aver
analizzato la potente espressività drammatica dei Compianti emiliani di
Niccolò dell'Arca e Guido Mazzoni. Bramante, nella Tribuna di Santa
Maria delle Grazie costruisce uno spazio ampio e dilatato, elastico e
ritmico. Gli studi prospettici di matrice pierfrancescana, così
razionali, si fondono intelligentemente con il naturalismo di Vincenzo
Foppa nella Cappella Portinari. E la “Dama con l'ermellino” di Leonardo,
il “Cristo alla colonna” di Bramante sembrano debitori delle ricerche
espressive di Antonello da Messina, di cui si è ipotizzato un viaggio a
Milano verso il 1475, ancora in corso di dibattito ma plausibile. Come
il confronto tra i lavori di Dürer e quelli di Leonardo possono lasciare
spazio all'idea che il grande artista tedesco forse fece tappa a Milano.
In conclusione si può affermare che Leonardo e Bramante dimostrino
quanto la loro genialità sia molto sensibile allo scambio di idee: essi
svolgono una comunicazione serrata e continua con quanto di meglio si
presenta ai loro occhi, veicolando riflessioni e rielaborando concetti,
che poi avrebbero trovato soluzioni compiute all'interno delle loro
geniali sperimentazioni.

Tanti ringraziamenti a Benedetta Tosi di Nomos edizioni!

http://www.nomosedizioni.it/catalogo.php?b=00000006

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