Maggio #pilloledicultura #iorestoacasa #dettieproverbi
“Maz in fior,
tótt i sumar i va in amor”
“Maggio
in fiore,
tutti i
somari vanno in amore”
Maggio,
il mese in cui gli asini vanno in amore, era ritenuto un mese infausto per i
matrimoni, che quindi erano sconsigliati. Nell’ambito dell’inchiesta
napoleonica del 1811 i parroci del ravennate scrivono che nessuno si sposa in
maggio per non diventare pazzo; nell’ambito della stessa inchiesta, a Mercato
Saraceno, “i villani più osservanti non vanno a nozze non già perché questa
luna influisca sugli asini (…) ma per antico costume dei Gentili i quali non
celebravano sposalizi in questo mese per rispetto alle feste dette “Lemurnie”, ossia delle fantasime, o
defunti”.
La
spiegazione si deve, forse, al fatto che secondo gli antichi Romani nei giorni
9,11,13 maggio si celebravano i Lemuria
cioè la ricorrenza nella quale si pensava che gli spiriti dei morti (Lemures) tornassero alle proprie case e
che fosse appropriato, per rispetto nei loro confronti, e per non venire
negativamente influenzati, non sposarsi in questo periodo.
Tratto
da “Calendario e tradizioni in Romagna”
a cura di E. Baldini, G. Bellosi, 2016, Ed. Il Ponte Vecchio
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