La Bicicletta #pilloledicultura #iorestoacasa #suggestioniletterarie
In
questo momento di forzata “immobilità” vi proponiamo un estratto da “La
bicicletta”, una raccolta del 1902 dello scrittore e intellettuale faentino
Alfredo Oriani.
L'opera,
che è una apologia del gusto per il viaggio solitario in bicicletta senza meta,
programmi né orari, fu tratta da un'esperienza vissuta: nell'estate del 1897
Oriani effettuò un viaggio dalla Romagna alla Toscana in
sella a una Bremiambourg da corsa…
"Il
piacere della bicicletta è quello stesso della libertà, forse meglio di una
liberazione, andarsene ovunque, ad ogni momento, arrestandosi alla prima
velleità di un capriccio, senza preoccupazioni come per un cavallo, senza
servitù come in treno. La bicicletta siamo ancora noi, che vinciamo lo spazio
ed il tempo; stiamo in bilico e quindi nella indecisione di un giuoco colla
tranquilla sicurezza di vincere; siamo soli senza nemmeno il contatto colla
terra, che le nostre ruote sfiorano appena, quasi in balia del vento, contro il
quale lottiamo come un uccello.
Non
è il viaggio o la sua economia nel compierlo che ci soddisfa, ma la facoltà
appunto d'interromperlo e di mutarlo, quella poesia istintiva di una
improvvisazione spensierata, mentre una forza orgogliosa ci gonfia il cuore di
sentirci così liberi.
Domani
la carrozzella automobile ci permetterà viaggi più rapidi e più lunghi, ma non
saremo più né così liberi né così soli: la carrozzella non potrà identificarsi
con noi come la bicicletta, non saranno le nostre gambe che muovono gli
stantuffi, non sarà il nostro soffio che la spinge nelle salite. Seduti come in
un treno non ci tornerà più l’illusione di essere giovani, correndo con
l’impeto stesso della giovinezza; ma la nuova macchina c’imporrà le
preoccupazioni dei propri guasti non riparabili al momento, c’impedirà di
sognare, perché non potremo più guidarla istintivamente, e ci darà il doloroso
del limite, appunto perché separata da noi, sospinta da una forza che non può
fondersi con la nostra“…
Alfredo
Oriani, La bicicletta, 1902
Commenti
Posta un commento