Il mito del passaggio di Leonardo a Cesenatico #pilloledicultura #iorestoacasa #suggestioniletterarie


Nell'estate del 1502 Leonardo da Vinci è in Romagna, in qualità di “architecto et ingegnero generale” al seguito di Cesare Borgia, con il compito di effettuare sopralluoghi su fortezze ed infrastrutture strategiche, suggerendo anche eventuali interventi migliorativi.
Testimonianza di questo passaggio è il famoso taccuino manoscritto noto come Codice L, su cui Leonardo annotò date, appunti e disegni vari che ci permettono di ricostruire le tappe del suo viaggio in Romagna. Il 6 settembre del 1502 Leonardo è a Cesenatico, e ne traccia due schizzi: una veduta prospettica a volo d’uccello del porto e delle costruzioni circostanti ed uno schema planimetrico quotato del porto canale.
Riportiamo qui di seguito un passo in cui lo scrittore e poeta cesenaticense Marino Moretti ben coglie il valore identitario e simbolico, per la cittadina romagnola, di questo “passaggio” di Leonardo, che diventa un vero e proprio “mito fondatore”:

“E non avremmo forse storia, e saremmo felici, se non si fosse scoperto nel piccolo codice vinciano contrassegnato con la lettera L uno schizzo di Leonardo che sarebbe come un appunto, una nota grafica, un promemoria del futuro porto di Cesenatico. Due linee curve raffiguranti un tratto di canale al quale confluisce, in corrispondenza a un estremo e dalla parte della sponda sinistra, un canale minore, poco a valle del quale è indicato un ponte: Cesenatico infatti è tutto qui, come nel foglio vinciano che si conserva in una famosa biblioteca di Parigi. Il 6 settembre 1502 a ore 15 Leonardo fu appunto su queste rive col Valentino ed ora è come se fossimo tutti suoi figli”.

Marino Moretti, Il Tempo felice, 1929



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