Un’onda di luce morbida #pilloledicultura #iorestoacasa #suggestioniletterarie
Sono
numerosi gli scrittori e uomini illustri che, nel corso dei loro viaggi, hanno
visitato Ravenna, lasciandoci descrizioni, impressioni e ricordi della città e
delle sue architetture paleocristiane e bizantine.
Qui
riportiamo un estratto dall’opera “Ore italiane” dello scrittore americano
Henry James, che fu a Ravenna nel 1873:
"Tra
la città e la foresta, nel mezzo di un terreno paludoso e malarico, si innalza
la più bella delle chiese ravennati, l'imponente tempio di Sant'Apollinare in
Classe. L'imperatore Augusto aveva costruito nei dintorni un porto, per la sua
flotta, che i secoli hanno insabbiato e che sopravvive solo nel nome di questa
antica chiesa. La sua posizione di assoluta solitudine ne raddoppia l'effetto.
Le
sue grandi porte si aprirono dinnanzi a me, facendo filtrare un raggio di calda
luce nella splendida navata, tra le ventiquattro colonne di marmo cipollino
soffuse da una luminescenza perlacea; e la luce salì anche per l'ampia
scalinata dell'abside, per poi trascorrere sotto i mosaici della volta. Rimasi
lassù in alto per una memorabile mezz'ora, seduto in quell'onda di luce
morbida, a guardare in basso la grigia e fredda ampiezza della navata, e poi
fuori dalla porta spalancata, verso il verde vivido degli stagni, porgendo
l'orecchio a quella quiete malinconica"...
Foto:
Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Ravenna, Archivio ravennantica.it
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