Il romanzo della volpe Renart #pilloledicultura #iorestoacasa #fattieraccontiinsoliti

A Ravenna, all'interno della Basilica di San Giovanni Evangelista (V secolo) sono esposti, alle pareti delle navate laterali, alcuni frammenti di mosaici medievali che rappresentano animali fantastici tra cui la sirena bicaudata, la presa di Zara e la presa di Costantinopoli, durante la quarta crociata del 1202. Tra questi mosaici due pannelli, provenienti da un livello pavimentale antico, raccontano i funerali della volpe: un’oca porta nel becco un turibolo, dietro è riconoscibile un colombo con una palma. In un’altra scena due galli stanno trasportando la volpe per le esequie.

L’iconografia, piuttosto nota nel Medioevo, è mutuata da una tradizione orale del celebre “romanzo della volpe” Renart. Si tratta di una raccolta di testi, nati probabilmente tra la fine del XII e la metà del XIII secolo nella Francia del nord, che hanno come protagonista l’astuta volpe con la quale si trovano ad avere a che fare, di volta in volta, altri animali: il lupo Isengrin, sua moglie Hersent, il gatto Tibert, il gallo Chantecler.

Ciascun animale è ben caratterizzato, e naturalmente questa “comunità” replica vizi e virtù degli uomini. La volpe in particolar modo diventa simbolo di tutti i vizi da cui l’uomo del Medioevo dovrebbe guardarsi: la furbizia a fini non sempre leciti, l’ingordigia, l’ingratitudine, la lussuria.

A Ravenna, dunque, troviamo rappresentati una serie di animali che assumono una funzione didattica: un racconto non a caso rappresentato all’interno di una chiesa che ammonisce gli uomini sui mali del mondo, incarnati da animali che sono parte dei tradizionali bestiari medievali.

Nei funerali della volpe, quest’ultima si finge morta per poter raggiungere il proprio scopo: aggredire e divorare a tradimento i due galli che la stanno trasportando.

Di questi racconti medievali esistono ovviamente numerose versioni, che derivano da differenti versioni orali. Se non avete modo di recarvi a Parigi, a New York, o a Oxford per consultare i manoscritti, potete recarvi a Ravenna per leggerli nella versione musiva!